trilogia della primavera – random
segreti – il ritorno del milione
le case al primo piano, su wen hua xiang, hanno le finestre oscurate. Già tanto che ci siano delle finestre sulla strada, direte voi che state da tempo in cina. Ma il trucco è che questa "via della cultura" non è altro che un vicolo interno di un compound che è stato aperto alla vita. Praticamente un blocco di edifici residenziali che però, invece di avere cancello e guardiano all’ingresso, è aperto, con tanti negozi e ristoranti dai sapori, per i cinesi, esotici. E i cancelli, quasi timidi, in cui rientrano le persone a sera, dove vengono richiuse le cameriere di uno dei ristoranti vicini, capitale cromosomico-sessuale di non scarso valore.
Se c’è una cosa che sanno, da queste parti, è come farsi i cazzi loro. segue curiosità micidiale e altrettanta abilità nel farsi i cazzi altrui, cui segue la determinata determinazione nel continuare a farsi i cazzi propri. si notava ormai tanto tempo fa, con sachiyo, che amico e amica in cinese, sono indistinguibili. Esco con un amic.
Io invece esco da tre giorni di poco cibo (non credo di aver superato l’etto al giorno), e se ne esco avrò comunque dei ricordi interessanti. Manca la capacità di espressione. O c’è la poca propensione ad aprirsi, vista l’aria che tira. Le unghie lunghe aiutano a dirigere il qi? Mah. Niente.
ronde con o senza sponsor?
ecco, il problema, come riportato da repubblica, è: le ronde le vogliamo, dato acquisito, ma le vogliamo con o senza sponsor? Dai, porcoddio, io sto in cina e leggo solo questa merda, ma è possibile che nessuno commenti più gli articoli di giornale come si faceva ai tempi di mao? Cazzo, lezione obbligatoria di politica, lettura di repubblica, quotidiano ufficiale, commentiamo il tema delle ronde antistupro. Lo vogliamo o no il finanziamento dei privati?
rimboccarsi le maniche
"ogni uomo ha diritto a lavorare controvoglia quanto meno possibile." Questo e’ l’unico diritto umano dal quale tutto il resto consegue, dopo il quale tutto quanto e’ necessariamente negoziabile. Non parlo dell’infanzia, ne’ dell’adolesacenza, parlo degli adulti, gli adulti di quindici anni che a volte incrocio da queste parti, o di cui leggo nei romanzi dei partigiani (i poveri crescono in fretta), parlo di quelli che a trent’anni non lo sono ancora, qualunque cosa sia richiesto per essere adulti (forse, farsi carico di altri, di una famiglia).
Per favore, fatela depositare un attimo, quella frase. Non abbiate fretta, eh, da bravie. Continue reading “rimboccarsi le maniche”
Una questione di equilibrio
ultimamente ho messo un po’ troppo nel taijiquan, e quando metto troppo vuol dire che sto mettendoci anche roba che col taijiquan non ha molto a che vedere. Come diceva un’amica spagnola, e’ una questione di equilibrio tra la "vita normale" e, per lei, la medicina cinese con tutto quello che comporta, per me,il taijiquan. Non si puo’ voler essere sereni, non troppo almeno. Perche’ senno’, la serenita’ invece di venire se ne va.
le spinte del taijiquan
pazzo
Lager, prigioni e ghetti prossimi venturi
"ROMA – Doppio cordone di sicurezza 24 ore su 24: dentro e lungo il perimetro del campo nomadi. Obbligo di identificare chiunque entri: sia i residenti, cui verrà rilasciato un tesserino con fotografia e dati anagrafici, sia i visitatori occasionali. Obbligo di annotare tutti gli ingressi su due registri appositi. Divieto di accesso, parcheggio e transito di veicoli e motoveicoli. Divieto di ospitare parenti o amici dopo le 22. Divieto di accendere fuochi fuori dalle aree autorizzate. Sono alcune delle norme contenute nel "Regolamento per la gestione dei villaggi attrezzati per le comunità nomadi nel Comune di Roma" che verrà presentato tra domani e venerdì."
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