Una delle caratteristiche della lingua cinese è l’uso smodato dei "classificatori". Approssimativamente, quando in italiano diciamo un pezzo di pizza, quell’ "un pezzo di" corrisponde al classificatore del cinese… il salto qualitativo del cinese è che, forse per districarsi nella foresta delle omofonie, i classificatori vengono usati per la stragrande maggioranza dei sostantivi.
Questo vuol dire che ogni "nome di cosa", ha in linea di principio un classificatore associato. Come funzionano i classificatori? Prendiamo un esempio semplice: tiao viene usato per strade, fiumi, pantaloni, ossia oggetti di forma allungata, ma può essere usato pure per cani, specie se bassi e lunghi, zhi viene usato per gatti, cani, uccellini, mentre per mucche, cavalli viene usato tou, che non sorprendentemente vuol dire "capo" (un capo di bestiame…).
Essendo che il cinese è lingua viva e vissuta, però, e non costruita a tavolino, non c’è una sola logica che presiede all’abbinamento classificatore + nome. Ad esempio, i negozi, le attività commerciali specie se di piccole dimensioni usano il classificatore jia, che vuol dire casa in quel senso per cui il passo da casa a famiglia (casata) (jiating) è molto breve.
La cosa, per quanto possa suonare strana, non lo è affatto: la maggior parte della gente che ha un negozio, qui a kunming e nel resto della cina, ci vive dentro. La sera tira giù il bandone, e risparmia un affitto.
Il caro vecchio Michael Dummett, che porello anche se ha novant’anni non è del tutto rincoglionito, dice che la competenza dei parlanti circa i nomi si articola in due componenti: 1) saper indentificare ciò cui il nome si riferisce e 2) un criterio di identità per ciò cui il nome si riferisce. Ad esempio, se so usare il nome `Danubio’ (o insomma anche `Hunag He’) va bene) saprò anche che, se applico il nome ad una certa porzione del fiume, spostandomi di 2 kilometri lungo il fiume potro di nuovo applicare il nome correttamente alla porzione di fiume che ho davanti.
Insomma mi sembra che sti modificatori associno ai termini un criterio di indentità.
Solo che il neri ci parla di sostantivi, che in generale più che nomi sono predicati.
Vabbè meglio che vada a dormire.
Un abbraccio da Tubinga
eraclito potrebbe non d’accordo, temo.
bwahahahahaha,
riabbraccio