Miscellanea mutante yunnanese

Il tg3 manca di rispetto al papa e berlusconi. Uno va a mignotte, l’altro in val d’aosta. Ad una principessa saudita rubano l’argenteria, 11 milioni di euro. Rino Gaetano è morto da tempo, ma a disseppellirlo ci pensano i casapoundisti. Qui tira arietta. I bambini sparano ai laowai coi fucili di plastica, guarda un laowai, uccidiamolo! Bang Bang.  In molti films, il cattivo quando non è giapponese è comunque un laowai. Ieri sera entro in un ristorante, non so perché ho deciso di uscire il sabato sera a mangiarmi un piatto di spaghetti, e mi ritrovo con l’attenzione di tutto il ristorante addosso. La persona più gradevole è uno che mangia e si fa i cazzi suoi, non dice laowai e non ride. Forse solo perché da solo, forse perché l’unico ultraquarantenne della situazione. Io non mangio i miei spaghetti, quando yagi finisce di mangiare, il capetto della situazione torna a fare lo spiritoso, io lo imito, letteralmente gli faccio il verso, lui si siede nel tavolo accanto, seguito da due camerieri che a malapena hanno vent’anni, io gli metto davanti i miei spaghetti e lo invito a mangiare, lui prende ed esce. Il mio cuore strapompa, che spreco di energie. Quindi, sì, anche a km ci sono i laowai. Yang laoshi ha invitato gli studenti laowai a cena, domani pomeriggio. Che visto il trend generale mi sembra un gesto di grande apertura, ma magari non c’entra niente.

Tant’è, lo studente tedesco diceva che ancora lui non si sente pronto a insegnare taijiquan, tantomeno in cina e a dei cinesi. Ehbè, un po’ di modestia non fa mai male. E insomma, come fai a farti notare dai cinesi, chiedeva in maniera retorica? Eheh. Io ghignavo, ridendo ho detto, "un metodo ci sarebbe…", effettivamente. Vai dal maestro Ping e gli rifai la faccia. Però questo non l’ho detto, che non ne sono così convinto. Anche se a Pechino ho sentito, da A., un altro pasionario dell’arte marziale, di un italiano che va da maestri cinesi e li smerda e li smostra.

Io ho capito che magari un giorno davvero insegnerò, però per ora il mio obiettivo non è insegnare, anche se osservo yang laoshi anche da questo punto di vista, il mio obiettivo è diventare molto molto bravo. molto. E questo richiede farsi il culo (o gongfu), una vita regolare e dedicata, studiare molto. Ridurre le stronzate circostanziali al minimo. 

Poi, per MOSQ: Il mio nuovo amico dice che il fegato, tendenzialmente, regola l’entrata e l’uscita del qi nelle articolazioni, gravi condizioni articolari ne dedurrei possano indicare uno squilibrio dell’organo in questione. Questo, al momento, è quel poco che riguarda le articolazioni che so. E che massaggiandomi yong quan, ki1, come consigliato da Zhai Shen, mi è passato all’istante (letteralmente) un problema al ginocchio (in st36, più o meno) che mi portavo dietro da un mese (difficoltà nell’adduzione, eccessiva entrata di qi, sempre stando al Maciocia).

Infine, altro nuovo amico, una pennetta usb/modem che mi permette di collegarmi da qualsiasi luogo. Ai tempi dei primi giochi di ruolo cyberpunk non riuscivo bene a immaginarmi come potessero i decker/hacker collegarsi alla matrice/internet. Forse vitaminaqi non è così in malarnese. Anche perché, non dovrei sorprendermi, ma più mi ritiro più trovo "ricco".

 

Ah, avete notato che quando sbarack Obama è venuto in Cina di recente non è stato ricevuto dal padrone di casa? Forse certe cose le noto perché sto entrando un po’ troppo nell’ottica della cortesia cinese (iniziano a avvertire come "strano" il fatto che gli amici italiani si appellino con insulti, ciao testina di cazzo, ciao merda, ciao qui ciao là. Come se non ci fossero già abbastanza cose sgradevoli a giro: un po’ di rispetto reciproco magari non è così importante, però non è che faccia poi male). Comunque sia, una cosa di una scortesia mostruosa. Eppure non ho notato grandi reazioni sui giornali, vedi Rep… Quanto sono sottili i cinesi!


2 responses to “Miscellanea mutante yunnanese”

  1. sabina

    Ciao Neri!
    Sono sabina come stai?
    Qui in Yidali tutto più o meno bene. Sono cambiate così tante cose che fatico ancora ad abituarmici.
    Ho trovato lavoro come traduttrice, ma non dal cinese. traduco soltanto dall’inglese all’italiano, e indovina, uno dei nostri clienti è la Apple. Infatti traduciamo per lo più testi tecnici.
    Ho sempre pensato che il lavoro ci rende schiavi. In queste giornate di sole stare in ufficio con l’aria condizionata è di una tristezza inenarrabile, per non parlare del raffreddore cronico e mal di spalle continuo, ma per la prima volta sento che il lavoro mi sta liberando. Dall’angoscia, dal vuoto e dalla noia. Il Sistema mi ha risucchiata.
    Tanto quanto mi piace il lavoro (l’ambiente è bello, ci vado volentieri, e hanno deciso di affiancarmi alla project manager), così mi manca la Cina e ho paura che rimarrò ferma qui accontentandomi…ho paura di dimenticare il mio sogno e che cominci a diventare soltanto una eco, un ricordo. Non lo so Neri, perchè mi ci trovavo così bene lì e non riesco a ricreare la stessa dinamicità qui? Ma bisogna andare così lontano per trovare il proprio posto nel mondo? Uno non dovrebbe stare bene in qualsiasi luogo?
    Per ora non mi resta che andare avanti e vedere dove mi porta questa nuova strada.

    E tu invece che mi racconti?
    Naturalmente, visto che son qui, sai che seguo sempre il tuo blog, quindi qualcosa la so già, ma…ti lascio la mia mail sabina1980@gmail.com
    Ti mando un abbraccio forte!!Ciao!

  2. mosq

    grazie per la segnalazione!!
    non sono passato da qui per un po’ e adesso recupero… che ridere ero siciliano i primi di agosto, a saperlo, mi sarebbe piaciuto vederti in faccia. ma va bene così. :)