vasodilatatori

il taijiquan è un vasodilatatore. Le canne pure. E’ per questo che quando fumo o comunque assumo thc, ultimamente sono andati parecchio i biscotti (bella storia!), gli effetti del taiji entrano in risonanza con la dddroga. Una delle qualità che si sviluppano con il taiji è tongtou (通透), ossia l’essere attraversabili, o tubolari come mi piace dire. Questo è possibile grazie all’espansione delle giunture. (Mi starò mica ripetendo?)

 

rilassato come un budda al neon

ora, qui ho un po’ di imbarazzo a scrivere… perché a parlare di qi (气) ci si espone sempre troppo… restando sul "tecnico": il taiji è un vasodilatatore permanente, che riscalda l’interno e dilata i canali (un giorno sarò più esteso sulla questione ma al momento non ho idea di come funzioni). Mi ricordo il signor du che mi diceva di non prendere mai freddo, di non fare docce fredde, di non fare il bagno. Mi sembrava esagerato. Poi vedo yang laoshi che è sempre ben coperto, non di rado con due strati di pantaloni. Eppure, quando tocco le sue mani o viceversa quando le sue mani mi toccano, sono sempre calde ma mai sudate. Insomma, si tratta di non disperdere il calore generato ma di "gestirlo" all’interno del proprio corpo. Domenica sono arrivato all’allenamento alle 9.30, dopo un sabato di quattro o cinque canne che si è concluso con me in casa al buio che mi sparavo le peggio posizioni facendo rimbalzare sensazioni simmetriche in tutto il corpo (questo per quegli eventuali lettori di kunming che si chiedessero perché vado a casa presto), e per non perdere quelle belle sensazioni la domenica mattina mi sono mangiato un quarto dell’ultimo biscotto che mi resta. Ergo, sono arrivato all’allenamento piuttosto "pieno". Dopo dieci minuti scarsi di zhang zhuang, ero totalmente rilassato e avevo le mani calde come alle volte le ho sentite a yang laoshi, e felice come un bambino sono andato da lui e gli ho messo le mani nelle sue mani.
Al che, lui ha sorriso, ha detto 好好 e si è messo a rispiegarmi la forma, tutta una serie di dettagli che sarebbe stato inutile mi spiegasse prima perché ancora non ero pronto. Tra parentesi, dopo venti minuti di zhang zhuang al venerdì avevo le mani piuttosto calde tranne indice e medio della mano destra che erano di marmo, non a caso, visto che mi sono rotto la mano a tredici anni (dando un pugno nel gomito di un tipo che disturbava una compagna di classe per cui avevo una cotta, un genio), e la nocca dell’indice destro è sempre stata scassata (e quindi ci scorre peggio quel che ci deve scorrere… però era la prima volta che me ne accorgevo). 
Ora, non si tratta solo del sangue. La mente si accorge di un punto del corpo, ci pone attenzione, e lì si dilata il dilatabile, e/o si rilassa il rilassabile. Questo è avvertibile solo dopo che si è praticato un po’. I limiti della comunicazione verbale diventano evidenti. Quindi, mi divertirò a darvi una foto.
 
sulla sinistra, la schiena del sottoscritto ad aprile, a mosca, dopo approssimativamente due anni di taijiquan e yiquan e ancora scarsa consapevolezza del qi. notate le scapole (e non il fisico). I rilievi sono segni di non fangsong, di non rilassamento. sulla destra, la mia schiena a novembre, in cui si può vedere che i rilievi si sono ammorbiditi non poco, ossia che da quelle parti ora riesce a circolare più roba.
Chiudo: scusate l’egocentrismo, ma il mio corpo è l’unico medium che ho per parlare di queste cose appassionanti che mi fanno svegliare tutte le mattine contento di quello che sto facendo.