bushido – wushidao

 

Il computer e’ bloccato a chengdu insieme alle felpe di autistici che, essendo arrivati i monsoni, non vedo l’ora di indossare. Che culo. Questo non mi impedisce di continuare gli allenamenti di bagua con du, magari un po’ piu’ umidi di prima. Questo per gli aggiornamenti di dovere.

Per altro, du mi presentato ad un maestro di taijiquan stile yang, dottore di medicina cinese, a suo tempo allievo di due guardie del corpo del governatore dello yunnan negli anni ’40, il quale mi ha accettato come allievo. Il punto e’ che ancora non sono convinto di volerlo come maestro. 

 

Giusto ieri avevo deciso di rompere il voto di silenzio e avevo scritto per quasi un’ora, ma il simpatico computer dell’internet point e’ andato in blue screen prima che avessi finito. Quindi sono ritornato al voto di silenzio, salvo trovare un post che mi ha emozionato. Carpa, con la sua infinita modestia e mitezza che molto ammiro, mostra la schiena, e racconta come e’ diventata un’opera d’arte irriproducibile. L’emozione e’ dovuta al fatto di conoscerlo personalmente e appunto ammirarne la perseveranza.

Ci siamo allenati insieme nel molto onorevole dojo del popolo pietrino san, o piu’ caserecciamente palestra popolare sanpietrino, che e’ entrata essa pure nella rete dei sogni, come qui chiamano internet. Ho scoperto che c’e’ pure un link a questo inutile blog, la qual cosa mi ha ulteriormente emozionato. Non poco.

Ho ripreso ad allenarmi due e passa anni fa con Sensei, che ha gestito per anni i corsi di taijiquan e yiquan della palestra popolare. In assenza della palestra causa sgomberi, i corsi si tenevano nella stanza-corpo del fu asilo occupato di firenze, poi col sudore della fronte di chi si voleva allenare, e’ stata rimessa a posto un’ala del nuovo ex-emerson, giunto alla sua ottantacinquesima occupazione (scherzo, ma dev’essere almeno la terza ma direi forse la quarta… quando si dice perseveranza), e gli allenamenti sono continuati la’.

A quel posto devo molto. Alle persone che con cui ho avuto la fortuna di allenarmi (e a quelle che hanno avuto la sfortuna di allenarsi con me) devo molto. Se sono qui in cina, una bella spinta me l’ha data la palestra. A chi persevera, il mio rispetto.