l’esigenza di un interprete* mi ha portato a conoscere nick, al secolo pan ying, figlio unico di un capo sbirro dell’hunan, studente dell’accademia di belle arti di xi’an. Lavora come volontario al Backpax, un ostello di xi’an gestito da americani, cosi’ da poter perfezionare il suo inglese (e non e’ il solo, anzi). Fatto sta che sono il primo straniero che ha invitato a casa sua, mi ha fatto vedere alcuni suoi dipinti e abbiamo chiaccherato. L’apice della conversazione e’ stato questo indovinello cinese:
"cosa diventa una banana quando cade da un albero molto alto?"
Pubblichero’ la risposta tra tre giorni. A chi indovinasse prima, verra’ consegnata: calligrafia originale da cina. (ma sara’ molto dura indovinare…)
*senza il quale crazy man non era disposto a darmi lezioni. Per me, ne facevo anche a meno…
c’entra qualcosa questo? (da wikipedia)
Le banane sono usate anche in senso umoristico come simbolo fallico (una metafora per il pene umano data la somiglianza in forma e dimensione). In alcune zone del sud-est asiatico (ad es. Malesia e Singapore), banana è un termine dispregiativo per una persona di origine cinese che non conosce molto della cultura cinese e parla inglese fluentemente, molto più del mandarino o di ogni altro dialetto cinese. Il riferimento è dovuto alla somiglianza dei due soggetti: “giallo fuori, bianco dentro”.
ahah, che ricchezza. quando vorro’ offendere un sino-malese sapro’ come fare! sfortunatamente, i predestinati alla soluzione non si avvicineranno molto con questo spunto altrimenti fruttuoso.
vediamo, all’incisione ci tengo.
casualmente ho un piccolo vocabolario cinese italiano, comprato in un giorno di noia.
banana è xiangjiao, parola composta da xiang – (profumato, profumo, incenso) – e da jiao – (nome generico per piante a foglia larga).
se la banana cade da un albero, l’albero (jiao) cessa di essere; rimarrà quindi l’incenso (profumo) che si spande in aria?
la questione dell’altezza però non si incastra molto bene con questa risposta…
si vede che anche oggi mi annoio
filoligic* amic*, come direbbe il bibliotecario del vernacoliere… grazie di queste spanzate risate che mi regali. Dovessero tornare tempi di malumore, tornero’ a queste pagine come ad un santuario. Ma la risposta non e’ filologica, il riddle e’ cinese ma potrebbe benissimo essere ittita o azteco (dubitabile presenza di banane apparte): la lingua non c’entra.
Ci provo anche io. Tolgo i condizionamenti filologici e ragiono in maniera istintiva. Cade e si fa male, quindi diventa livida, ergo…
…una melanzana?
Hao… contro ogni aspettativa, abbiamo una vincitrice di calligrafia originale cinese. Bisogna lodare l’incredibile istinto di signora vera!
Più che incredibile istinto direi anni di frequentazioni con signori cinesi, che qualcosa mi hanno lasciato.
Aspetto la calligrafia allora. Il gioco si fa duro :-)
se mai ce ne fosse bisogno, la dimostrazione che la ragione spiega ciò che l’istinto impone.
complimenti (mi farò fare un’incisione dal cinese che mi vende i vestiti sotto casa)
cara vera, come il governo locale, anch’io impongo un po’ il cazzo che mi pare: d’ora in poi a nessuno sara’ permesso vincere piu’ di tre volte le prossime edizioni del fantasmagorico renmin gioco a premi :p
Non per fare la sentimenta, mio caro aripota (harry potter in veneto), ma il regalo più bello sei tu (detto con gli occhioni sgranati che fanno flap flap. :-D [leccaculismo estremo? :-DDDD]