San Francesco Qi Gong Masta’ [agiologia transculturale]

Parlavo oggi con Yang Laoshi, gli esponevo alcuni dubbi/ipotesi, mentre il crucco cercava di interrompermi per la plateale assurdità di quello che dicevo.  

 

 

 

La questione è, per quanto azzardata possa sembrare, semplice: San Francesco è un personaggio realmente esistito. Ok. Aveva le stimmati, vogliono le testimonianze: poco tempo prima di morire gli iniziano a sanguinare i palmi delle mani. Ok. Fin qui… Mettiamolo in un contesto del tipo: passo un sacco di tempo sull’Appennino a pregare (leggi: a meditare). San Francesco, la natura, e la concentrazione "verso l’interno". 

Ora, un po’ di considerazioni.

 

1) a mio modesto avviso tra un eremita taoista e uno non taoista non c’è differenza

 

se non per il fatto che

 

2) San Francesco non ha studiato qi gong.

 

3) Quando meditate, il LaoGong è il punto da cui potete scaricare un sacco di qi. Il laogong è un punto al centro della mano, più o meno dove vi verrebbero le stimmati, nel caso non sapeste cosa farne di tutto quel qi.

 

4) State in montagna, pregate, siete in armonia con tutto quello che vi circonda, avete un qi "che stacca l’intonaco dai muri" e siete in pace con l’universo mondo al punto che ammansite i lupi con due paroline dolci. Vi sfregate il laogong perché ci state accumulando un sacco di qi, e ve lo sfregate così tanto che vi piagate la pelle. 

 

Ahah, vorrei vedere le vostre facce. 

 

Un Santo è un Santo in Cina come in Italia. E il dio di quella morbosa setta di ebrei che sono i cristiani non c’entra niente. Poi quello che il Santo si/ci racconta mi interessa relativamente poco, magari se San Francesco avesse avuto comprensione di quello che stava facendo non sarebbe crepato così giovane, con gli organi interni spappolati… 

 

 Davvero, vorrei vedere le vostre facce. 

7 responses to “San Francesco Qi Gong Masta’ [agiologia transculturale]”

  1. STe

    Ieri sera ho fatto lezione con il M° Gianfranco Pace, qui a Vittorio Veneto. Una bella lezione sul Chi Gong e sul “lasciare andare”. Alla fine ci ha fatto un pezzetto di Lao Ja, dove il concetto si vedeva tutto. Inaspettatamente, nello spogliatorio, mi ha detto che un amico di Luca era andato a lezione da lui, riferendosi a te. Credo che la tua visita gli abbia fatto piacere.

  2. mosq

    il discorso si fa interessante e mi sembra mooooooolto complicato, ovverossia: se ti metti a cercare corrispondenze trovi corrispondenze… e non è detto che siano tutte invenzioni visionarie dovute a una cattiva dieta ;)
    di fatto, esistono preti che fanno zazen, cioè, non so a cosa pensino ma si siedono e meditano… chi non ha presente il nucleo dell’insegnamento di quel gran maestro, filosofo e mistico di eckehart? o di jacob bohme? …forse son andato un po’ in là…forse mi devo ‘trattenere’ un po’ di più. un santo è un santo in cina come in italia, posso essere d’accordo ma solo se teniamo presente che un santo è come gli spaghetti. gli spaghetti sono spaghetti in cina come in italia. ossia date certe premesse e variabili ambientali il risultato non cambia. o si?

    ciao,
    m.

  3. maodun

    bella lì, un santo è a tutti gli effetti come gli spaghetti! E non è un caso, nel turbine frattale universale, che proprio commentando questo post salti fuori il maestro Pace, che proprio luca descriveva come uno “il cui qi stacca l’intonaco dalle pareti”?

  4. m

    san francesco ha fatto veramente una brutta fine… e il maestro Pace, che non conosco, non penso abbia un patentino di muratore cinese per esercitare il suo qi. ma sicuramente lo impiega con più discernimento. e allora sorge la domanda: troppo qi malposto può essere negativo? uno accumula e accumula… ma magari non sa come impiegarlo… mi lancio: il qi non è come la ricotta? buonabuona ma solo se fresca? se non trovo un buon modo di impiegare qi, non può crearmi problemi?

    ciao

  5. laura

    ok, per poter dire che uno come s.francesco stesse bene e in pace con dio, l’universo e il mondo vorrei le prove io. C’è questo episodio iconografico in cui combatte il male, ad esempio. E poi patisce sempre assai. Come si spiega nella qi-versione la sua lotta col demonio, da cui uscì vincitore segnando per sempre, si narra, la nuda pietra e che assomiglia a un episodio di kenshiro? Son d’accordo che se ammettiamo il qi, allora non sapeva gestirselo. Tant’è che invece di godere ottima salute si è piagato e poi è morto con gli organi interni spappolati.

  6. ozio

    grande neri
    questa mi è piaciuta,
    in linea di princio mtc torna da punto di vista antropologico
    bisognerebbe informarsi se il fenomeno è presente in altre culture e/o religioni dato esclusi i nostri cinesi le tecniche per disperdere il qi in modo ascetico non le conosceva nessun altro

    saluti in sti giorni mi farò qualche giretto sui tui post e vedrò di lasciarti altri saluti da firenze

  7. neri

    ahah, te la butto lì più chiara di così
    pregare è qi gong (jing gong), qi gong non è pregare
    la posizione del missionario preme la prostata
    e promuove la brevità del rapporto.
    saluti