In carrozza!
Un po’ viaggio e molta vacanza, all’insegna della non-organizzazione. Questa decina di giorni nel nord dello yunnan è stata la classica boccata di aria fresca (letteralmente!), non sono mancati i momenti di sfizio gastronomico né le sorprese, a partire dalla magica scomparsa dei biglietti dei treni, tutti già venduti, e dai vari incidenti stradali (altrui) che hanno dilatato i tempi di spostamento. Ma in effetti questo, in Yunnan, non è causa di grandi sorprese…
La gola del salto della tigre (o tiger leaping gorge, o 虎跳峡)
Prima tappa della vacanza, la gola del salto della tigre, a metà strada tra lijiang e xianggelila, IL trekking cinese per eccellenza, grande successo di pubblico perfino tra i cinesi che notoriamente non amano scarpinare. Il paesaggio è in effetti alquanto spettacolare: da QiaoTou, dove abbiamo passato la notte nella Jane’s Guesthouse, partono sia la strada asfaltata che costeggia il fiume che il sentiero vero e proprio, la cosiddetta Via Alta (gao lu 高路), parte di quella che era l’antica via del tè dello Yunnan. Una nota gastronomica: in tutta la gola, il posto in cui si è mangiato meglio, purtroppo solo la colazione, è stato proprio la Jane’s Guesthouse. Il piatto forte è stato il kao baba con verdure fritte, una focaccia tipica di tutto il nordovest dello yunnan, preparata lì per lì…
Qiaotou, vista sullo Yangzi
il gatto strabico della Jane’s Guesthouse
La prima tappa è la più impegnativa, dopo un’oretta e mezza di cammino, dopo aver schivato chi cercava di affittarci cavalli nani di montagna o di regalarci
cicale-ottime-fritte inizia quella parte del sentiero nota come le
28 svolte, che in effetti mette alla prova un paio di pensionati australiani che incontriamo per la via.
La sera la passiamo al primo dei tre cavalli di questa vacanza, la
guesthouse del cavallo del te (tea horse guestahouse)
[1]. A prendere gli ordini, cucinare, servire e chissà quant’altro sono un gruppo di tre ragazze un ragazzo, locali quattordicenni in vacanza. Una famigliola di turisti israeliani si dirige verso la guesthouse successiva lamentandosi di non venire servita con abbastanza premura ("siamo arrivati e nessuno ci ha considerato!")…
la locanda del tè-cavallo
i factotum della locanda
la gola
La seconda giornata è quella che offre i paesaggi più belli. Cascate, eremi tibetani, pastori e pastorelle, possibili spunti per tornare verso ottobre… la pausa sulla terrazza dell’Halfway guesthouse è apprezzata a pieno.
le cascate
gli eremi
i pastori
le erbacce
Pranziamo (tardi) da Tina, alla fine del sentiero, e poi riusciamo, nonostante le sorprese, a tornare a Qiaotou e da lì a prendere un mianbaoche 面包车, letteralmente tradotto un autopanino per il livello di compressione che si può raggiungere all’interno, che ci porta fino a Lijiang.
la simpatica sorpresa che rallenta l’andazzo
A presto per il secondo cavallo…
[1] La locanda, come molte altre nello yunnan, prende il nome dalla cha ma gu dao (茶马古道), l’antica strada che attraverso la regione del Pu’er, dove viene tuttora prodotto il miglior tè della cina, andava in Tibet da una parte e a kunming dall’altra. Vedi anche
qui. [
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belle foto!
grazie