o in inglese "qi raising", o in italiano, ultima opzione, "qi che sale". come accennavo in precedenza (ahah, qui ci vorrebbe un link perché sono più di diec’anni che si vive nell’ipertesto e io invece niente, mi pesa troppo il culo), è un altro modo di dire "rabbia".
"Alcuni della nostra scuola sostengono che l’ira insorga nel nostro petto, quando il sangue ribolle attorno al cuore; il motivo, per cui si assegna all’ira questa sede, non è altro che questo: il petto è la parte più calda di tutto il corpo. In coloro che hanno maggior quantità di umido, l’ira cresce a poco a poco, perché il calore non è già predisposto, ma si accumula con il movimento…" Seneca, De Ira. Interessante la somiglianza con la medicina cinese.
passando da ventitre recupero questo progetto, anch’esso interessante: emotionally vague.
Questo disegno è creato dalla sovrapposizione dei disegni di 250 persone cui è stato chiesto di tracciare, nello specifico, il percorso della loro rabbia. E a quanto pare, va parecchio a salire…
La sovrapposizione di immagini, il ri-calcarsi di linee, è un sistema che trovo molto sincero. quando guardiamo un prato, vediamo le tracce del passaggio degli animali (bipedi e non), i sentieri non sono altro che un ri-calcarsi degli stessi passi, giorno dopo giorno, anno dopo anno. pensate che tenere una sigaretta in mano dieci volte al giorno, tra le stesse dita, con una certa energia specie se nel frattempo state facendo altro, non abbia alcuna influenza sulle vostre articolazioni? il qi nel nostro corpo (e nell’universo*), a regola, non fa niente di diverso dal cinghiale in montagna, quando trova un albero nodoso ci gira attorno.
Io che sono una pippa a disegnare alle volte ho tirato fuori dei disegni che per lo meno a me piacevano semplicemente lasciando andare al penna (a sfera, che con quelle a inchiostro liquido funzionerebbe peggio) in maniera random (sui bian, 随便), e lasciando che dalle tracce emergesse qualcosa di riconoscibile (nessun esempio a portata di mano, sorry).
Dicono alcuni testi cinesi, stampati a pechino tradotti in italiano, che il segreto della longevità è una vita regolare. Non sballare gli orari, mantenersi sullo stesso tracciato.
E ancora, tornando alla rabbia. Dietro a cotale lettura (cinese, seneca, in controluce anche dal progetto e.v. la si potrebbe ricavare) c’è una concezione fisiologicista (?) che vede l’anima, se proprio, come un concetto coagulante che può servire alla bisogna per parlare di alcune, tante cose che pure stanno in e agiscono un corpo, e non come una sostanza del cazzo che quando muori poi se ne va da san pietro a farsi rimbalzare (a meno che non siate dell’opus dei). Questo, Aristotele lo sapeva benissimo. Ecco, quando qualcuno mi chiede cosa te ne fai della filosofia forse dovrei rispondergli solo questo.
Ieri ho ripreso a studiare cinese un minimo seriamente. Non sono contento. Donne nel mezzo, ovviamente (per chi mi conosce). Perdo il mio cool venendo attratto di qua e di là. Riesco a non sentirmi in colpa visto che la temperatura dei miei testicoli raggiunge livelli preoccupanti e quindi deve trovare uno sfogo (che peraltro non è che trovi troppo). Ecco, la colpa. La colpa l’hanno inventata quelli di san pietro insieme ad altri, ed è piuttosto estranea a altre concezioni, o se non estranea, quantomeno marginale. Guardatevi un po’ la storiella dei tre assaggiatori di aceto. Qui in cina per la colpa c’è Kongzi (confucio), per la non-colpa c’è Laozi.
Parlando con Yang Laoshi. Il giorno prima ero addirittura dovuto andare via prima da un allenamento perché avevo lo stomaco piegato in due, e non per il cibo. No, perché lo stomaco è il luogo del senso di colpa (secondo l’antica medicina di pengo). Poi la mattina mi sveglio e capisco che sì, l’uomo virtuoso e morale dovrebbe fare così e cosà, come vuole il vecchio confucio, però a un certo punto se ha le palle piene può anche cercare sollievo nella compagnia altrui (che mica ci sono solo le trombatrici precarie), e il senso di colpa se ne può anche andare in culo al papa, a san pietro e a tutti gli altri che lo hanno spacciato in blister rilegati in pelle o stecchette di bambù. E capisco che è fisiologico e naturale che sia così: il tuo corpo richiede, tu ti martorizzi e esci fuori come la binetti, no grazie. Detto questo realizzo, il mio stomaco smette di dolere e anzi mi sorride, e raggiante come il sole vado da yang laoshi. 明白了! Chiaro! gli faccio, un uomo alle volte ha bisogno (nel senso più stringente di avere bisogno, 需要, xuyao) di una donna. E lui sorride e mi fa: te, bellino, quant’anni e’ tucc’hai? 32, appena fatti. Ecco, in cina a quest’ora saresti già sposato. perché se io ero te, prosegue, non saprei proprio come fare. E se la ride.
Al che tutte le mie speranze di trovare quello che mi insegnasse ad attivare l’alchemia taoista dell’energia sessuale in altre qualità di energia sono scomparse, almeno momentaneamente. Anche a yang laoshi piace trombare, e immagino anche a sua moglie. E anche a me…
*non lo dico per esperienza diretta…