senza yin né yang

è semplice: praticate abbastanza zhang zhuang e lo capite da soli. Ogni mattina il sole (tai yang, lo yang supremo 太阳) sorge. Il fiorellino fino a quel momento rannicchiato in sé si imbeve di yang, si stiracchia, si apre e dà gioia a chi ha la fortuna di apprezzarlo. Durante l’abbronzatura, il fiorellino forse pure lui contribuisce alla fotosintesi clorofilliana, ossia rilascia ossigeno (per farla molto semplice). Ogni sera, quando il sole si ritrae, il vuoto di yang fa rannicchiare il nostro fiorellino, che inizia a fissare il carbonio (che non arrossisce). Insomma un cazzo di fiore ci mette un giorno a fare un respiro. Oppure, guardatela così, la Terra ha i suoi bronchi rovesciati come un guanto, e sarebbero i fiorellini del mio giardino.

Gli esseri umani a seconda dell’addestramento ci possono mettere da un secondo a qualche minuto, ma ad ogni inspirazione si imbevono di yang, ad ogni espirazione si yin-nano*. quando quelli che fanno yiquan parlano di espansioni e contrazioni, dovrebbero sapere che è di questo che parlano: durante zhang zhuang fatta ben fangsong ogni inspirazione comporta spontaneamente, senza bisogna di forzarla, un’espansione delle giunture con il qi che circola in tutto il sistema (sempre che… wan zheng e tutto il resto, sennò tubi strozzati per tutti), durante l’espirazione si ha una contrazione del sistema (ah già, con rilascio di anidride carbonica…). Dice quello, che ad un certo punto manco c’è bisogno di praticare zhang zhuang.

Ora provate a spiegarlo senza riferirvi a yin e yang, se ci riuscite. Io aspetto la seconda laurea.

*Si riempiono di yin suona tanto ma tanto male. Si svuotano di yang non basta.

2 responses to “senza yin né yang”

  1. Marina

    […]la Terra ha i suoi bronchi rovesciati come un guanto[…]

    Ma che meraviglia di di immagine!!!

    Bacio

  2. your friendly neighbour pengo

    glad you appreciate, baby ;)