I senzatetto di kunming dormono con un ombrello a coprirgli il volto.
Il maestro di nathan, nominalmente un lottatore, durante una gara di taijiquan stile chen (forme, che palle) mi presenta al boss locale, tale maestro wu, coach della squadra di wushu dello yunnan. Io non ho un cazzo da dirgli, ma il maestro wu è lo stesso abbastanza cortese. Torno da nathan, perplesso, poi realizzo. Il suo maestro non l’ha fatto per me, ma per la propria faccia: presentando un occidentale al boss locale, ha aumentato il suo status.
Un pensiero sul taiji chen, che pure non conosco: è considerato marziale solo perché fa tanto rumore.
Sono arrivato all’allenamento quasi alla fine, yang laoshi s’è messo a ridere. gli ho spiegato che ero stato a vedere una competizione, gli ho mostrato il video, dicendogli che non era molto interessante. Ne ha guardato 3 secondi, e ha detto: "non c’è niente d’interessante". Punto.
Segue: lui qualche anno fa partecipava alle gare, ma di tuishou. ma quasi tutti fanno un tuishou da orsi, caro pippi, dov’è il ting li (听力) in ciò? Dov’è l’assenza di forza che sconfigge 400 kg*? 你的功夫再哪里?Bene, tra tre anni, gli dico, parteciperò alle gare di tuishou. M’è uscita così dal cuore. E lui ha preso a menarmi. No, scherzo. Però ha iniziato a tuishou-are con me, sul serio. E domattina devo arrivare un po’ prima :)
Nel frattempo, ho QUASI finito di scrivere l’abstract della tesi, ma parlando con nathan sono venute fuori tante di quelle questioni, e ho avuto modo di rielaborare assai: si potrebbe dire che ci si addestra alla percezione dei processi in qualunque forma si manifestino. Ogni tanto è un po’ alienante vedere le dinamiche di gruppo e capirle fin troppo facilmente. nathan, che si occupa di riabilitazione dalla dipendenza da eroina, mi parlava del family-system elaborato negli anni ’60 da murray bowen, mostrando una percezione dell’intrinseca interrelazionalità veramente potente: mi faceva l’esempio del bambino schizofrenico nella famiglia normale, su cui la famiglia scarica in realtà tutte le proprie altrimenti soffocate ansie. Un agnello sacrificale inconscio. C’è un passaggio molto interessante nel Sanguo, il romanzo dei tre regni: alla fine della campagna di pacificazione del sud del sichuan (cioè dello yunnan :), Zhuge Liang, il cinese più sveglio di tutti i tempi, si trova impossibilitato ad attraversare un fiume perché gli spiriti dei morti fanno ostruzionismo. Allora, dopo un anno e passa di campagna militare, lui ferma tutti, e organizza un mega sacrificio che deve appagare gli spiriti dei morti, e che come di prammatica si risolve in una grande abbuffata da parte dei vivi. Sì, perché gli animali sacrificati mica li buttavano via, poi, se li magnavano…
*adam, inglese con un retroterra e esigenze marziali molto simili alle mie (a parte i dieci anni di boxe ;), si propone di prestarmi il libro di chen man ching, i tredici saggi sul taiji: gli dico che l’ho già letto, e ci stiamo ancora più simpatici. che aspettate a leggerlo? L’ha letto pure mia madre!