Scrivere sui cinesi è notoriamente impossibile. Voglio dire, anche i cinesi stessi dovrebbero pensarci due volte prima di farlo (come raccomanda confucio, che più specificamente dice che pensarci tre volte è troppo, due bastano…), che di sicuro sono in pochi quelli che hanno girato tutta la cina, con il suo miliardo e mezzo di cinesi, quindi a essere razionali, statistici e accademici dovrei ben guardarmene io, che sto fortificato qui nello Yunnan, a sud delle nuvole e di tutto il resto. Ma perché limitarsi? Mica si pretende di aver detto l’ultima parola sul popolo della terra di mezzo: solo, ormai ho accumulato qualche schizzo e qualche abbozzo, i colori della tavolozza iniziano a sembrare plausibilmente utilizzabili, le letture non mancano del tutto. Insomma, coltivate la rude sensibilità del viaggiatore, la confusione creativa dell’asceta e il tratto erratico dell’artista, mi propongo di proporvi alcune osservazioni sui cinesi, sotto la non sorprendente categoria de "i cinesi". A presto, con i cinesi.