sembra improbabile vero che una guerra possa lambire a breve il territorio europeo, vero? Non sembrano essercene le condizioni. Le tecniche della guerra sono altre rispetto alle guerre che devastarono l’europa nello scorso secolo, gli obiettivi sono altrove, le risorse energetiche, la manodopera a basso prezzo… siamo stati buoni ad ammazzarci tra di noi, e ad ammazzare gli altri, non lasceremo che gli altri ci entrino in casa, nella western fortress. C’e’ anche qualcosa di strano in questo: stiamo tornando alle fortezze. Ai mercenari. A forme di lavoro sempre piu’ servili. Alla magia, rappresentata dall’inconnu tecnologico. Disparita’ delle potenzialita’, annichilimento delle resistenze possibili. E poi, in casa ce li abbiamo gia’. E allora non lasceremo che alzino la testa, che tanto li riconosciamo con le videocamere.
Pero’ pero’… aspettiamo che finisca il petrolio? L’europa non ha bisogno di altri territori, penso. L’invasione della francia da parte della germania, in che misura e’ stata differente dalle attuali occupazioni neocoloniali? L’occidente, i paesi a capitalismo spinto hanno bisogno di risorse e di manodopera. E quindi fanno come hanno fatto negli ultimi sei secoli: vanno, saccheggiano, riportano a casa. La maggior parte dell’oro braziliano e dell’argento sudamericano finivano come per magia in inghilterra, nelle casse dei re della penisola iberica si fermavano appena il tempo di tintinnare. Non e’ chiaro il quadro, il futuro e’ oscuro. E allora come si e’ arrivati alle due guerre mondiali? Negli anni novanta uno scenario era quello di una guerra usa-europa. Ma erano cazzate che non tenevano conto dell’intreccio degli interessi economici commerciali.
Sono state scritte un sacco di cazzate "post-moderne" sulla fine degli stati-nazione. Da una parte sembra che esistano solo le multinazionali a governare il mondo: tutto il casino contro il wto che oggi non se lo incula piu’ nessuno, remember seattle?, nasceva da queste storie. Non solo cazzate, pero’. Nel ’19 gramsci scriveva del passaggio dalla fabbrica padrone alla fabbrica consiglio di amministrazione. elevatelo alla decima potenza, e sparpagliatelo oltre i confini nazionali. Gli stati-nazione pero’ resistono ancora, e non solo nelle rincoglionite coscienze di quelli che, all’interno dei confini amministrativi delle provincie della fortezza, godono dei diritti di cittadinanza (gli "italiani", i "francesi", gli "americani"). Esistono, residui di un’epoca non del tutto passata. E’ come l’ottocentesco passaggio dal feudalesimo alla borghesia che faceva sperare a marx nell’unita’ del proletariato. Ma la passata epoca del progresso oggi si specchia nell’epoca della ritenzione (idrica, energetica, umana). Il terreno si sgretola sotto ai piedi. Il pianeta che sembrava essere tutto un far west da conquistare al mercato ormai conserva solo poche inutili sacche per ora troppo scomode da sfruttare, ma nel frattempo il pianeta e’ diventato un protagonista romantico, un po’ tisico e sfigato, sfiancato dal virus umano che lo divora, ed ecco che all’appello del romanticismo animalisti ed ecologisti si mobilitano, SAVE THE PLANET!
Salti. E ancora, confusione. Aumento delle tensioni sociali. Credete che non siamo sensibili, come colonia (in senso biologico), come organismo collettivo, all’esaurimento delle risorse da cui dipendiamo? Per un attimo non essere individui, ma regolare le proprie antenne sulle frequenze globali: la sentite la febbre?
Hanno appena scoperto un nuovo giacimento di petrolio, cosa ritenuta impossibile, per la gioia di tutti gli ambientalisti e catastrofisti convinti cosi potremmo tutti angosciarci ancora un po mentre ci spolpano al benzinaio
finalmente:
hai trovato un pusher di trip!!!!!!!
:-))))
Sono d’accordo con, e in disaccordo da,Flyk3r. D’accordo perché il commento è buffo e molto divertente (anche se spero non verosimile). In disaccordo perché la tua mente, un po’ visionaria e profetica (spero non troppo), può lavorare anche senza sussidiiii all(…)ogeni.
Besos
vedete, appena ritorna la prospettiva della stanzialita’, ritornano anche i post deliranti.
Sì, ma vedi di raccontarci anche qualcosa di Kunming…