non capisco. Quando arriviamo a chengdu, sembra una qualsiasi altra citta’ della cina. Attorno alla stazione i soliti miliardi di persone che vanno e vengono, negozi aperti, nessun palazzo crollato. Sulla strada per l’ostello noto qualche tenda improvvisata lungo la strada, ma gli sfollati sembrano essere molto pochi. Dopo una doccia che ci stava tutta, noleggio una bicicletta e parto alla volta del tempio dell’ariete verde, principale tempio taoista di chengdu, dedicato a Lu Dongbin e al caro Lao Zi. Riesco a trovare il tempio, meno simpatico di altri templi taoisti, e poi vado all’universita’ di medicina tradizionale cinese, li’ vicino. Voglio sapere come funziona studiare qui, l’universita’ e’ piuttosto prestigiosa, ma subito mi accorgo che stanno arrivando pulman carichi di gente uno dietro l’altro. Riesco a raggiungere l’ufficio "affari stranieri" (l’affare straniero sarei io) e a parlare con una segretaria: non fanno particolari corsi preparatori per stranieri. Per entrare qui, basta (!) superare l’hsk livello 6, non esattamente uno scherzo. Mi dice che ha poco tempo, pero’, perche’ l’ospedale ha molto lavoro. Le chiedo se c’e’ qualcosa che posso fare, e lei riesce a non scoppiare a ridermi in faccia. Non faccio neanche finta di essere frustrato, sembra che qui possa fare solo il turista. Verso i posti piu’ colpiti dal terremoto non si puo’ andare, mi dice, a meno che non si sia "sponsorizzati" dal governo, cioe’ con i militari o gruppi di soccorso che di me se ne fanno poco o niente. Nel frattempo, il numero di morti sale a cifre esagerate, potrebbero essere 20000. Tornando, prendo un’altra strada, che costeggia un canale. I fianchi del canale sono parchi con prato, diventati per l’occasione dei campeggi di sfollati, il numero di tende aumenta, nessuna scena di sconforto o disperazione.
Hei uomo,non vorrei sembrare paranoico, ma come รจ andata con la scossa di assestamento? Tom_z.
ne ho sentite un paio, ma a chengdu niente di preoccupante (anche se una mi ha svegliato nella notte)… sei paranoico :p