avete presente quella sgradevole sensazione di represessione e irregimentazione con gli sbirri alla stazione prima di andare ad una manifestazione, quando di recente hanno iniziato a pretendere che tu abbia il biglietto per entrare in stazione?
Ecco, qui le stazioni sono considerate per il loro potenziale valore aggregativo, "politico" in semplici termini di massa concentrata (e ci sarebbe da tornare a canetti, ma ci manca solo un altro paio di volumi e non riusciro’ piu’ ad alzare lo zaino). Biglietteria, informazioni e sala d’aspetto sono tre locali separati. Per prendere il treno si fa il biglietto, si esce e ci si intruppa all’ingresso della sala d’aspetto, dove il bagaglio deve passare i raggi x come all’aeroporto. Di solito c’e’ una sola sala d’aspetto, con diversi cancelli. Di volta in volta vengono chiamati i passeggeri del treno che sta per partire, ci si avvicina, ci si intruppa. Una decina di minuti prima della partenza aprono i cancelli, e solo allora ci si puo’ avviare, piu’ o meno ordinati e controllati, verso il binario. Sugli altri binari non c’e’ anima viva. Videocamere frequenti.