Datong

E’ iniziato il viaggio vero e proprio, dopo l’isola felice pechinese con altri italiani ospitali ognuno a modo suo. Dopo un viaggio notturno in treno, very ar-core, con i vagoni che sono un unico corridoio su cui si affacciano le cuccette, sei per sezione, sono a Datong, nell’estremo nord dello Shanxi, e boia se fa freddo. Sono arrivato alle 6:20 alla stazione, prima delle otto non apriva il tempio che volevo vedere, e ora che l’ho visto c’ho gia’ le palle piene di templi trasformati in musei (discorso che andrebbe ampliato…), e allora mi sono messo a girare un po’ per la citta’, che mi era stato detto essere un vero cesso.Tutto il mondo e’ paese: anche nella cina comunista post-deng (comunista si’ ma "arricchitevi!") gli uomini al mattino si ritrovano nella piazza del paese con i loro attrezzi di lavoro e aspettano che arrivi il caporale, per andare a lavorare, o gli sbirri, per sparpagliarsi indifferenti. C’erano biciclette con un lungo palo da imbianchino a mo’ di lancia (o winchester per gli amanti dei western), e c’erano biciclette con una sega da legna nel cestello anteriore. Altre avevano un cartello che pero’ non ho fotografato. Quando ho beccato il tipo sveglio della situazione, quello che mi guardava senza sembrare un ebete (non vedono molti turisti da queste parti, tanto piu’ occidentali, tanto piu’ da soli e con la mia faccia :) abbiamo iniziato a ragionare. I segaioli guadagnano 100 kuai (yuan) al giorno, questo ovviamente quando vengono chiamati, e senza che sia riuscito a capire quante ore poi lavorino, immagino fino al tramonto. Un pasto serio oggi l’ho pagato 25 kuai.

Tradizionalmente Datong vive di carbone, e’ il primo produttore in cina (!). Ma il centro di Datong e’ affollato di negozi di articoli sportivi pieni di commesse che non fanno un cazzo (una quantita’ incredibile di negozi dello stesso marchio, che se era la colombia o la sicilia avrei pensato subito a riciclaggio di denaro sporco) (e perche’, in cina no?).

Cari vegani, cari vegetariani, non vogliatemene se cantero’ la goduria che si prova a mangiare l’agnello alla mongola, ossia sottilissimo prosciutto di agnello gettato al volo in un recipiente di brodo di verdure e intingolato in una salsa di arachidi arricchita a piacere con salsa amara e salsa piccante. Una cosa da piangere, un ottimo pasto per queste temperature ostili. Il tutto, assemblato li’ per li’ davanti ai miei occhi. Fortuna che sono entrato presto nel locale, ero l’unico cliente, e il proprietario, decisamente sveglio, non solo mi ha illustrato come mangiare che senno’ non avrei saputo da dove cominciare, ma mi ha anche preso il frasario di mano e nella sezione gastronomica ha trovato tutti i termini del caso. L’ho salutato con un sentitissimo man zuo, come mi e’ stato insegnato a fare per i casi di profonda commozione gastroemotiva.

Resta poco tempo… evitando i tour organizzati, grotte di Yungang, milioni di budda scavati nella pietra, piuttosto impressionante, specie perche’ ha nevicato tutto il tempo (e non mi sono pentito di nessuno dei capi di vestiario che avevo con me, ero a 5 strati, oggi). Le donne di Datong, saranno almeno un milione. Pero’ viene da dire, le donne di datong erano tutte li’, armate di macchina digitale a fare foto ai turisti. In realta’ erano una ventina, pero’ faceva lo stesso impressione.

Tornato, ho barattato per domani un tour al tempio sospeso per 60 kuai, e trovato albergo a 35. Sono abbastanza soddisfatto: la contrattazione mantiene sveglio lo spirito. Infine, ho svaligiato un supermercato di roba pesante. Datong, 1000 metri. Dopodomani, wutai shan, picchi di 3000 metri. E li’ si’ che fara’ freddo!

Appena posso, le foto…

2 responses to “Datong”

  1. guido

    Dai dai ora inizia il bello…
    io nn sono vegano come ben sai e quindi la descrizione dell’agnello alla mongola mi ha messo lo stomaco in moto….

    pensand o a quelo che avevi in valigia la sera priima di partire direi che i 5 strati che hai addosso corrispondono + o meno a tutto quello che avevi dietro….beh tra un po di giorni l’odore del tuo corpo ti permetterà di miemtizzarti come un ninja tra gli agnelli mongoli, crudi o cotti :)
    baci

  2. pengo

    a parte il fatto che la prima volta che ho utilizzato un cesso (alla turca, o alla cinese)in cina mi sono schizzato i pantaloni, tranquilli, le docce ci sono (e le uso, addirittura)