Prendete invece la colombia: un paese piuttosto interessante. con un presidente che ricorda molto il nostro presidente del consiglio. hmm… non ho un cazzo di voglia di farla lunga, e comunque sarebbe troppo pesante per voi, temo (ci sono troppo pochi appassionati di pipponi geopolitici al limite del cospirazionale tra i pochi lettori di vitaminaqi perché mi possa sfogare liberamente :)
La colombia è la testa di ponte degli stati uniti d’ammeriga in sud america. E’ il principale fornitore di cocaina ai suddetti stati uniti. Produrre la cocaina è un mestiere duro e pieno di inconvenienti: tocca sfollare a mitragliate un sacco di contadini dalle loro case per trovare un po’ di volenterosa manodopera, poi ci sono quei cacacazzo di guerriglieri marxisti leninisti o filocastristi guevaristi che impongono le tasse sulla raffinazione (quando non sul raccolto), e ogni tanto si permettono pure di rapire qualche riccone. Siccome il leggendario pablo escobar e i suoi soci non volevano rotture di coglioni, negli anni ottanta, pieno bum della bamba in america e non solo, s’inventarono i paramilitari: invitarono un po’ di assassini del mossad, abituati a trucidare e torturare palestinesi, e si fecero spiegare come, ad esempio, falcidiare un villaggio sparando col mitragliatore da una moto in corsa, o l’uso delle tecniche di tortura e cose del genere, alle quali istruzioni i colombiani aggiunsero quel tocco latino che alla fine produsse l’alquanto macabra abitudine di appendere sindicalisti, comunisti, preti e rompicoglioni in genere a un palo da macellaio e aprirli con la motosega.
Di quando in quando però l’opinione pubblica americana reclama sangue e vendetta, da brava bestia istupidita che è, e pablo escobar, ormai troppo famoso, venne scelto come capro espiatorio da sacrificare per scacciare il malessere americano. Fu così che la prima generazione di paramilitari prese il sopravvento, si sbarazzò di quelli che l’avevano creata e cominciò a gestire personalmente, forte di una struttura militare impressionante e mai a corto di manodopera o di denaro (bei dollaroni), la produzione e il traffico di cocaina, nonché la controinsurgencia, cioè l’eliminazione fisica di ogni forma di opposizione politica in colombia. Solo l‘Union patriotica vede assassinati più di tremila dei suoi esponenti (le cifre variano, tra le altre cose perché molti sono stati fatti sparire).
Ma parliamo di presidenti: mentre in italia fa la sua scesa, grazie ai finanziamenti di amici siciliani, il signor cavaliere del lavoro sua eccellenza silvio I berlusconi, in colombia è la volta di tale Uribe, che nel 1982 inizia la sua carriera politica come sindaco di Medellin (avete presente il cartello di medellin? ecco, la capitale mondiale della cocaina, esatto, proprio quella). La sua carriera politca è brillante e lo porta fino alla presidenza della repubblica/bis (2002 e 2006). Il consenso di cui gode, dicono le statistiche, è del 70 e passa per cento, ma chi riporta le statistiche dimentica di menzionare i livelli di astensione (40-60 per cento) e il clima non esattamente sereno in cui si sono svolte le elezioni (elicotteri che mitragliavano villaggi troppo di sinistra, per rendere l’idea).
Ora, cosa succede? Succede che Uribe è invischiato fino al collo coi paramilitari che ha favorito e aiutato in diverse maniere. Il problema è che di questo ci sono le prove. E recentemente è stato iniziato un processo, per altro piuttosto farsesco, di smobilitazione dei paramilitari, che sono stati "arrestati" e che hanno fatto molte dichiarazioni che hanno permesso di ricostruire tutta una serie di legami politici nonché di scoprire, in diversi casi, dove fossero stati nascosti i corpi di molti desaparecidos. Uno dei capi paramilitari, il piuttosto famoso jorge 40, è stato arrestato e con lui è stato preso il suo computer che conteneva moltissimi documenti compromettenti… per Uribe.
Ma questi terribili cattivissimi paramilitari sono molto richiesti anche negli usa, per averli gentilmente riforniti di cocaina. E così Uribe, per mostrare quanto è bravo e buon alleato degli yankee, li sta facendo estradare tutti, cosicché si vedono interrotti i processi in colombia. Un po’ come se estradassero dell’utri, insomma.
Un genio, non c’è che dire. Seguivo negli ultimi mesi la vicenda e mi chiedevo dove sarebbe andata a parare… ecco, forse non siamo alla fine, ma sicuramente questa è una svolta brillante. Nel frattempo, si sta formando da tempo una nuova generazione di paramilitari, aquile nere e altri gruppi, che continuano la stessa opera dei loro ormai troppo famosi predecessori. Povera colombia.
articolo wp http://www.washingtonpost.com/wp-dyn/content/article/2008/08/18/AR2008081802462.html