chun jie kuai le (momenti che sovrastano l’epico)

Buona festa della primavera, o anno nuovo cinese. Effettivamente oggi il sole ci prova, dopo un paio di giornate che di terrazzino proprio non se ne parlava. Vedere kunming cosi’ deserta e con i negozi chiusi e’ decisamente uno spettacolo. Ad allenarci stamattina eravamo in tre, tecniche di pugno e chiaccherate sui massimi sistemi con yang laoshi.

ho avuto l’ennesima conferma sul perche’ staro’ a kunming ancora per un po’. A mezzogiorno i quanyou (拳友, amici di pugno, molto letteralmente, la gente con cui ti alleni) puntuali come solo i cinesi che stanno per andare a mangiare se ne sono andati. Siamo rimasti a chiaccherare io e yang laoshi, la qual cosa non mi ha risparmiato un paio di pedate negli stinchi, neanche a dirlo, gli raccontavo di come la omnimilitarizzazione della cina mi facesse paura, di come mi sembrasse che la "cultura di massa" stesse preparando la popolazione alla prossima guerra, tutto questo era partito dal fatto che a un certo livello secondo me un artista marziale non ha neanche bisogno di alzare le mani per risolvere una situazione (fare a manate e’ un modo molto rozzo, bisognera’ riconoscerlo, per risolvere una situazione), e insomma, finiamo a parlare di cultura italiana (io sempre piu’ parlo di cultura europea, laddove ancora riesco a percepire qualche distanza da quella americana, ma parlare di cultura italiana stricte mi sembra esagerato), e lui mi dice che ci sono due pensatori occidentali che gli sembrano piuttosto interessanti.

Hegel e Darwin. Momento, appunto, che sovrasta l’epico. Non so, sara’ che ci ho messo cinque anni a scrivere una tesi in cui cercavo di mostrare la relazione tra i due, peraltro menzionando hegel una sola volta. Sara’ che non avevo mai avuto una "connessione" con un maestro di arti marziali, che potevano anche essere ottimi "artisti marziali", ma con i quali mi mancava appunto un qualsiasi legame umano. E sono dovuto venire in cina per trovare uno che ha fatto a manate con mezza kunming e che mi parla dei legami col taoismo di hegel e darwin. Bello, no?

ps: non vorrei sembrare insistente, ma qualcuno l’ha capito che c’e’ un nuovo blog esclusivamente fotografico del sottoscritto?

4 responses to “chun jie kuai le (momenti che sovrastano l’epico)”

  1. ET

    Non a caso eri in cerca…

  2. jojo

    bhe..allora buon anno…sembra iniziare con una buona ‘rivelazione epica’
    :)
    ma la tua tesi potremmo leggerla?

    —e il blog fotografico?!
    certo che si!
    lo visito ‘quotidie’

    ma sono sempre più ‘silenziosa’ ultimamente…
    a presto

    p.s. ma hai cambiato casa?

  3. luca

    no comment?

  4. random pengo

    innanzitutto, non ho internet a casa e ne sono contento, ma la latenza comunicativa cresce (d’altronde sono in cina, che volete, se eravamo ancora ai piccioni viaggiatori hai voglia). Per leggere posta spedirne o altro devo scendere cinque piani di scale e andare a scroccare la rete ad un anonimo quanto generoso (suo malgrado?) vicino.
    Ero in cerca sì, ET, e qui tutto tintinnava titillando l’organo della ricerca. così per dire.
    Jojo, ho cambiato casa e vivo a due passi dall’eden. senza internet né tv. Tanto verde, tanti libri, tra poco uno specchio gigante a parete per spararmi le pose da taiji.
    Luca, eh?!?! Obluraschi?